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Il futuro dell'Italia è Green
L’Italia ha tagliato un traguardo storico: oltre 2 milioni di impianti fotovoltaici connessi alla rete, per una potenza installata che ha superato i 40 GW. Il fotovoltaico, quindi, non è più una tecnologia di nicchia: è diventato una colonna portante del sistema elettrico nazionale, alimentando famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni con energia pulita, autonoma e sempre più conveniente.

Secondo i dati elaborati da ITALIA SOLARE su base Gaudì – Terna, nei primi sette mesi del 2025 sono stati connessi 132.276 nuovi impianti, per una potenza di 3.354 MW. Il totale cumulato, al 30 luglio, ha raggiunto quota 2.011.056 impianti. Negli ultimi tre anni, il fotovoltaico ha conquistato stabilmente il mix energetico delle famiglie italiane. Le connessioni residenziali mensili sono passate da una media di 22 MW nel 2020 a 140 MW nel 2024, con un picco di 188 MW nel 2023, spinto dal Superbonus.Il centro-sud è il leader nel processo di transizione energetica nel mondo casa. Infatti, secondo i dati PGCasa, la domanda di soluzioni legate alle energie rinnovabili cresce ovunque, con sorprendenti picchi tra gennaio e giugno 2025 nelle provincie di Padova (+25%), Milano (+27%), Treviso (+56%) e soprattutto Catania (+104%) e Bari (+108%) che registrano gli incrementi più alti. Se si guarda alle regioni, sono le due isole a detenere la percentuale più alta di crescita: Sicilia (+10%) e Sardegna (+23%) mentre la Lombardia, Lazio e Campania si confermano le regioni con una domanda più marcata e costante nel tempo.

Sono tre i fattori chiave che hanno determinato questa crescita esponenziale.La Transizione green strutturale determinata da piani europei e nazionali. L’Italia sta recependo le direttive europee sull’efficienza energetica: installare pannelli fotovoltaici, pompe di calore e sistemi di accumulo, solar coiling, non è più solo un’opzione, ma una necessità strategica. Nuove aspettative dei consumatori. Gli italiani chiedono case più confortevoli, tecnologiche e soprattutto efficienti. Le rinnovabili non sono viste solo come risparmio, ma come un investimento nel valore dell’immobile e nella qualità della vita quotidiana. Fattori esterni come l’inflazione, dazi e guerre che hanno fatto salire il costo energetico delle fonti fossili. Prezzi dell’energia elevati, spinta normativa, incentivi fiscali e novità in ambito economico-sociale hanno reso più conveniente adottare soluzioni green. Come evidenzia l’IRENA (International Renewable Energy Agency) nel report “Renewable Power Generation Costs in 2024”, oltre il 91% dei nuovi impianti da fonti rinnovabili ha prodotto elettricità a un costo inferiore rispetto a quello delle centrali alimentate da fonti fossili tradizionali, come petrolio e gas.

I fattori precedentemente descritti si rispecchiano nei recenti studi del Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari, che ha analizzato i consumi domestici di oltre 10.000 famiglie tra il 2021 e il 2022. Il primo dato significativo che emerge dalla ricerca sul fotovoltaico domestico in Italia che riguarda l’impatto sul consumo medio giornaliero di elettricità dalla rete. In particolare, durante le ondate di calore (temperatura media sopra i 30 °C), il fabbisogno elettrico dalla rete per gli utenti dotati di impianto fotovoltaico si è ridotto del 68% rispetto a quello dei non utenti. Un valore che fa riflettere se si considera l’uso più intenso dell’aria condizionata nelle giornate di caldo record e, di conseguenza, l’aumento della domanda elettrica.Ovviamente, tutto ciò ha anche un effetto diretto sulle bollette. Le famiglie con impianti fotovoltaici sono meno vulnerabili agli shock dei prezzi elettrici, quelle senza fotovoltaico hanno subito una perdita media di surplus del consumatore di circa 300 euro a causa del caro energia.La riduzione del consumo di rete significa anche minori emissioni di gas serra. Secondo lo studio, una famiglia media in Italia che adotta il fotovoltaico può evitare l’emissione di circa 544 kg di CO₂ all’anno, che corrisponde a una riduzione del 75% rispetto al consumo senza impianto solare domestico. La primavera è la stagione con il maggior potenziale di riduzione delle emissioni, grazie all’elevata irradiazione solare e all’intensità di carbonio della produzione elettrica nel Nord Italia.La minore CO₂ si traduce a sua volta in benefici sociali (minori costi esterni); tali benefici variano tra i 166 euro e i 266 euro all’anno per famiglia, a seconda dello scenario climatico globale.
