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Agrivoltaico in Italia: autorizzazioni in aumento e potenziale in crescita
L’agrivoltaico in Italia, dopo il termine del bando, chiuso a settembre 2023, si conferma una delle tecnologie protagoniste nella transizione energetica. Secondo i dati presentati nel corso di un recente Forum di settore, nel 2024 la Commissione PNRR-PNIEC del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha rilasciato 304 pareri di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA): più della metà, ben 153, ha riguardato progetti agrivoltaici.
La crescita dell'agrivoltaico in Italia
Un numero che supera di gran lunga le autorizzazioni concesse ad altre tecnologie rinnovabili: 76 per impianti fotovoltaici a terra e 46 per l’eolico. L’agrivoltaico, dunque, è oggi la tecnologia più presente nei processi autorizzativi nazionali, segnale di un crescente interesse e di un potenziale che va consolidandosi.A rafforzare questa tendenza è anche il sostegno previsto dal PNRR, che ha destinato 1,1 miliardi di euro all’agrivoltaico con l’obiettivo di installare 1,04 GW di potenza e produrre almeno 1.300 GWh l’anno entro giugno 2026. Il primo bando, chiuso a settembre 2023, aveva registrato una risposta significativa: 643 domande per una potenza complessiva di oltre 1,7 GW, provenienti in gran parte da Sud e Isole.I benefici dell’agrivoltaico: resa agricola in crescita, consumi idrici in caloOltre alle cifre, a confermare il valore dell’agrivoltaico sono i risultati delle sperimentazioni sul campo. I dati presentati al Forum evidenziano impatti positivi su produttività e sostenibilità delle colture:• +15/30% di produttività per la vite sotto impianti agrivoltaici• +10% per lattughe e insalate• +40% per le colture foraggere• -65% di consumo idrico nella coltivazione del pomodoro

Una nuova alleanza tra agricoltura ed energia
L’agrivoltaico rappresenta, secondo Legambiente, una leva strategica per conciliare agricoltura e transizione energetica. Le tecnologie più avanzate – dai pannelli elevati ai sistemi a inseguimento solare, fino ai sensori ambientali – non solo non ostacolano l’attività agricola, ma la rendono più efficiente, digitale e resiliente.Il vero ostacolo all’espansione dell’agrivoltaico non è di natura tecnica. Le criticità riguardano piuttosto l’ambito normativo e amministrativo: tempi autorizzativi lunghi, conflitti con le Soprintendenze, interpretazioni difformi tra le Regioni e, da ultimo, disposizioni restrittive come quelle inserite nel recente decreto Agricoltura, che vieta gli impianti fotovoltaici a terra anche in aree marginali o contaminate – proprio quelle dove potrebbero essere più utili.Superare queste barriere diventa fondamentale per favorire un’alleanza stabile tra produzione agricola e energia rinnovabile. L’agrivoltaico non è solo una soluzione tecnica, ma un’opportunità strategica per costruire un futuro più sostenibile, produttivo e resiliente.
