Unione dell’Energia, nuove norme per accordi energetici con Paesi terzi

Approvato il primo elemento del pacchetto legislativo UE “Unione dell’Energia” con le regole sugli accordi energetici con Paesi terzi

Via libera al primo provvedimento del pacchetto UE “Unione dell’Energia”. Strasburgo ha approvato le norme che impongono agli Stati membri di informare la Commissione europea sulle negoziazioni con Paesi terzi per la fornitura energetica.

Unione dell’Energia UE: le misure

L’ Unione dell’Energia contiene una serie di misure per la sicurezza energetica. Obiettivo è dotare l’UE degli strumenti per affrontare la transizione energetica globale e fronteggiare possibili interruzioni dell’approvvigionamento energetico. Tra le misure compaiono: riduzione della domanda di energia, aumento della produzione di energia in Europa (anche da fonti rinnovabili), ulteriore sviluppo di un mercato dell’energia integrato, diversificazione delle fonti energetiche, dei fornitori e delle rotte.

Come cambiano le norme per gli accordi energetici UE con Paesi terzi

Fino a ieri, le norme vigenti stabilivano che uno Stato membro dell’UE era tenuto a notificare alla Commissione Europea gli accordi energetici con Paesi terzi, solo una volta firmati e conclusi. Da oggi, la Commissione può fornire un parere sull’aderenza al diritto comunitario dell’accordo da negoziare, ma non solo. Potrà, su richiesta dello Stato o per sua iniziativa, partecipare ai negoziati come osservatore, previo consenso del Paese interessato. Nel caso in cui l’accordo non fosse idoneo, la Commissione potrà esprimere le proprie perplessità al paese. Quest’ultimo, qualora non dovesse tenerne conto, dovrà spiegarne tempestivamente le ragioni per iscritto. “Questa legge garantirà la sicurezza energetica degli Stati membri, la creazione di meccanismi efficaci ex ante per la Commissione europea per verificare progetti di accordi sulle forniture di gas e petrolio nonché la loro conformità sia con il diritto dell’Unione europea sia con le esigenze di sicurezza energetica”, ha dichiarato il relatore Zdzisław Krasnodębski (ECR, PL). Il suo testo è stato approvato con 542 voti in favore, 87 voti contrati e 19 astensioni. Fonte: Rinnovabili.it

Commissione Europea, Unionie Europea

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