
Agrivoltaico: arriva il fotovoltaico agricolo
Fotovoltaico agricolo: contributi a fondo perduto fino al 90% degli investimenti.
Recentemente la Commissione Europea ha autorizzato un regime di aiuti di Stato per l’Italia per favorire il fotovoltaico agricolo.
Tali fondi, per un valore di 1,2 miliardi stanziati nell’ambito del PNRR, sono destinati a incentivare l’installazione di pannelli fotovoltaici nel settore agricolo con l’obiettivo di incoraggiare gli operatori del settore all’utilizzo delle energie rinnovabili.
In virtù degli ultimi aumenti energetici, l’installazione di impianti fotovoltaici rappresenta una possibilità strategica in termini di sostenibilità ambientale ed energetica. Un impianto fotovoltaico permetterà una minore dipendenza dai gestori nazionali elettrici e si potrà produrre in autonomia l’energia necessaria per soddisfare il proprio fabbisogno.
In termini economici, il sostegno si traduce in sovvenzioni dirette fino al 90% dei costi di investimento ammissibili.
Il regime durerà fino al 30 giugno 2026 ed è riservato alle aziende agricole, di allevamento e agroindustriali. I beneficiari potranno investire in capacità fotovoltaiche non eccedenti il proprio fabbisogno energetico, per cui i contributi saranno soggetti a massimali in funzione della capacità dell’impianto fotovoltaico. Gli aiuti sono rivolti a sostenere gli investimenti di imprese agricole, agroalimentari e agroindustriali per il miglioramento della competitività del settore e l’efficientamento energetico.
In contemporanea, l’obiettivo parallelo dichiarato dal Governo sarà anche quello di eseguire uno o più interventi di riqualificazione quali, rimozione e lo smaltimento dell’amianto; isolamento termico dei tetti; realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto, mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria con la finalità di migliorare il benessere animale.
Ma quali sono le caratteristiche chiave che identificano gli impianti agrivoltaici? E quali elementi permettono a tali sistemi di accedere agli incentivi previsti dal PNRR?
Per rispondere a tutte le domande il Ministero della Transizione ecologica ha pubblicato le “Linee Guida in materia di Impianti Agrivoltaici”. Il documento passa in rassegna requisiti minimi di installazione e monitoraggio, affiancando anche un’analisi dei costi d’investimento.
Ma soprattutto fornisce una definizione univoca per l’agrivoltaico o agrovoltaico. E’ un sistema che adotta soluzioni “volte a preservare la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale sul sito di installazione”. Gli impianti possono essere caratterizzati da diverse configurazioni spaziali, gradi di integrazione e caratteristiche innovative. Ma l’obiettivo finale dovrà sempre essere una sinergia produttiva in cui colture e pannelli solari si influenzano reciprocamente in maniera positiva. Migliorando al contempo la qualità eco sistemica dei siti.
Infine il testo illustra anche alcuni possibili fattori premiali o criteri di selezione prioritaria: l’applicazione dei moderni concetti di agricoltura di precisione, l’autoconsumo, l’impiego di dispositivi fotovoltaici spettralmente selettivi o di moduli trasparenti, l’incremento dell’elettrificazione dei consumi dell’azienda e l’attenzione all’integrazione paesaggistica dei sistemi agrovoltaici.